Para
Key


[2225,1]
Alla p. 1167. Similmente abbiamo
già notato p. 1114. fine, il
continuativo anomalo visere di videre da visus participio pure o anomalo, o
non {di primitiva} forma ec. E che questo sia
veramente continuativo e in se, e ne' suoi composti vedilo in
Virgilio sul principio delle
Georg.
Tuque adeo quem mox quę sint
habitura deorum Concilia incertum est, urbisne
invisere,
(ἐπισκοπεῖν presiedere)
Caesar,
Terrarumque velis curas[curam], et te
maximus orbis Auctorem frugum, tempestatumque potentem
Accipiat
ec. Non può esser più decisamente continuativo. Ponete
invece, videre, {o}
visitare, e sentirete subito la differenza del
positivo, e del frequentativo dal continuativo. {
V. p. 2273.
fine. e
Virg.
Georg. 4. 390. revisit,
consideralo bene, e provati di metterci il positivo, o di pigliare revisit per frequentativo. Puoi
anche vedere ib. 547. 553. e tal uso di questo
verbo è ordinario negli scrittori.} Lo stesso dico di questo luogo di Orazio
(Od. 31. l. 1. v. 13. seqq.)
Dis carus ipsis:
(parla del mercante)
quippe ter et
quater Anno
revisens
(cioè solito di rivedere
2226
ogni anno; che ha che far questo col frequente? o col
positivo? ec.)
aequor Atlanticum
Impune. Ponete revidens se
potete. Come potrebbe reggersi in tal luogo questo participio presente, se fosse
o positivo o frequentativo? e se non volesse dire solito
di ec. ed esprimere consuetudine, la quale è presente in ciascun
momento su cui possa cadere la parola o la frase?