Para
Key


[3347,1] La stagione e il clima freddo dà maggior forza di
agire, e minor voglia di farlo, maggior contentezza del presente, inclinazione
all'ordine, al metodo, e fino all'uniformità. Il caldo scema le forze di agire,
e nel tempo stesso ne ispira ed infiamma il desiderio, rende suscettibilissimi
della {noia,} intolleranti dell'uniformità della vita, vaghi di novità,
malcontenti di se stessi e del presente. Sembra che il freddo fortifichi il
corpo e leghi l'animo: che il caldo addormenti e ammollisca e illanguidisca e
intorpidisca il corpo, eccitando e svegliando e sciogliendo l'animo. L'attività
del corpo è propria de' settentrionali, de' meridionali quella dell'animo. {Nel freddo si ha la forza di agire, ma non
senza incomodo. La temperatura dell'aria che vi circonda, opponendosi à ce
que voi possiate uscir di casa e di camera senza patimento, vi consiglia
l'inazione e l'immobilità nel tempo stesso che vi dà la forza dell'azione e
del moto. Si può dir che se ne sente la forza e la difficoltà nel tempo
stesso. Nel caldo tutto l'opposto. Si sente la facilità dell'azione e del
moto nel tempo stesso che se ne scarseggiano le forze. L'uomo prova
espressamente un senso di libertà fisica che viene dall'amicizia dell'aria e
della natura che lo circonda, un senso che lo invita al movimento e
all'azione, ch'egli talora confonde con quello della forza, ma che n'è ben
differente, come l'uomo si può avvedere, quando cedendo all'inquietezza che
quel senso gl'ispira, e dandosi all'azione, la totale mancanza di forze che
gli sopraggiunge, gli toglie quel senso di libertà, e l'obbliga a desiderare
e cercare il riposo. Anche per se medesima la debolezza e il rilasciamento
prodotto da causa non morbosa, come dal caldo, dà una certa facilità di
determinarsi all'azione al movimento al travaglio, più che la tensione
prodotta dal freddo. Può parere un paradosso, ma l'esperienza anche
individuale lo prova. Pare che il corpo rilasciato sia più maneggiabile a se
medesimo. Bensì la sua capacità di travagliare è poco durevole. ec.}
Ma il corpo non opera se non mosso dall'animo. Quindi è che i settentrionali
sebbene senza controversia sia lor propria l'attività e laboriosità, pur sono
veramente i più quieti popoli della terra; e i meridionali i più inquieti,
benchè sia lor propria l'infingardaggine. I settentrionali hanno bisogno di
grandissimo impulso a muoversi, a sollevarsi, a cercar novità: ma
3348 mossi che sieno, non sono facili a racquietare.
Vedesi nelle loro storie, nelle quali, massime nelle moderne, e massime in
quelle della Germania, pochissime rivoluzioni si
troveranno (specialmente a paragone di quelle de' meridionali) ma queste
lunghissime, come quella di religione mossa da Lutero, e convertita ben tosto in rivoluzione politica.
Sopportano facilmente la tirannia, finch'ella non gli spinge à bout, come gli Svizzeri. Ubbidiscono volentieri, e
comandati travagliano (anche eccessivamente) più volentieri che se operassero
spontaneamente. Vedesi nella loro milizia. I meridionali sono facili e pronti e
frequenti a muoversi, rivoltosi, poco tolleranti della tirannide, poco amici
dell'ubbidire, ma facilissimi ancora a racquietare, facilissimi a ritornare in
riposo; mobili, volubili, instabili, vaghi di novità politiche, incapaci di mantenerla[mantenerle]; vaghi di libertà, incapaci di conservarla; al contrario de'
settentrionali che di rado la cercano, {poco} se ne curano; cercata o comunque
acquistata, lunghissimamente la conservano. Infatti essi, e in particolare i
tedeschi o teutoni, sono i soli in Europa che serbino
qualche vestigio di libertà, qualche immagine
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delle antiche repubbliche; i soli appo cui le repubbliche si veggano per
esperienza poter durare anche a' tempi moderni. Verbigrazia gli Svizzeri, le
città libere di Germania, le repubblichette de' Fratelli
Moravi ec. Nel mezzogiorno d'Europa non esiste più
neppure un'ombra di repubblica in alcun luogo, fuori di
San-Marino. In Germania ve
n'ha non poche, ed alcuni piccoli principati di colà si governano oggi, o per
volontà del principe (come Saxe-Gotha) o per costituzione, quasi a maniera di
repubblica e stato franco.

[3349,1] Si applichino queste osservazioni a quelle da me fatte p. 2752-5, 2926. fine - 28, e viceversa quelle a queste. (3. Sett. 1823.). { V. p. 3676. }