9. Ott. 1821.
[1880,1] Ho detto pp. 452-53 che la stessa malvagità è
grazia, e fa effetto nelle donne. Aggiungo che anche nelle buone, anche nelle
scrupolose, anzi più che nelle altre, perchè per esse è più nuova e
straordinaria la malvagità. Il malvagio le tira a se collo stesso orrore e
scuotimento che in loro produce sì esso che il suo carattere. Lo stesso diremo
delle donne rispetto agli uomini. {+Lo
stesso particolarmente di {questo o quel} vizio di
chi dev'essere amato, dirittamente contrario alla natura o al costume di
quella persona che deve amare.}
[1880,2] È stato infatti osservato che l'amore tende ai
contrarii. Questa generale osservazione merita di essere applicata alla mia teoria della grazia
pp. 198-203. (9.
Ott. 1821.). {{v. p. 1903.
capoverso 2.}}