18. Ott. 1821.
[1945,2]
Alla p. 1660.
Siccome le pronunzie variano secondo i climi e i popoli, così è verisimile che
il latino passato {p. e.} nelle
Gallie, o quando lo riceverono da' Galli i Franchi,
cominciasse subito a pronunziarsi in modo simile a quello che si pronunzia il
francese,
1946 scrivendolo però nel modo che l'avevano
ricevuto, cioè come facevano i latini. Quindi la differenza tra la scrittura e
la pronunzia, e i difetti della rappresentazione de' suoni. Infatti anche oggi i
francesi gl'inglesi i tedeschi ec. leggono il latino come la loro lingua. Nel
che è tanto verisimile che si accostino alla pronunzia latina, quanto è vero che
i latini fossero inglesi ec. Laddove essi erano italiani, e questo clima e
questo popolo che fu latino, è naturale che abbia conservata la massima parte
della vera pronunzia delle scritture latine, non avendo nessun motivo di
cangiarla. (18. Ott. 1821.). {{V. p. 1967.}}