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27. Ott. 1821.

[1999,2]  Lo spirito, il costume della nazione francese è, fu, e sarà precisamente moderno rispetto a ciaschedun tempo successivamente, e la nazione francese sarà (come oggi vediamo che è) sempre considerata come il tipo, l'esemplare,  2000 lo specchio, il giudice, il termometro di tutto ciò ch'è moderno. La ragione si è che la nazione francese è la più socievole di tutte, la sede della società, e non vive quasi che di società. Ora, lasciando stare che lo spirito umano non fa progressi generali o nazionali se non per mezzo della società, e che dove la società è maggiore per ogni verso, quivi sono maggiori i progressi del nostro spirito; e quella tal nazione si trova sempre, almeno qualche passo, più innanzi delle altre, e quindi in istato più moderno; lasciando questo, osservo che la società e la civiltà tende essenzialmente e sempre ad uniformare. Questa tendenza non si può esercitare se non su di ciò che esiste, e l'uniformità che deriva sempre dalla civiltà, non può trovarsi nè considerarsi che in quello che successivamente esiste in ciaschedun tempo. Quindi è che la nazione francese essendo sempre più  2001 d'ogni altra uniformata nelle sue parti, in virtù della eccessiva società, e quindi civiltà di cui gode, ella non può esser mai in istato antico, perchè altrimenti non sarebbe uniforme a se stessa. Cioè que' francesi che in ciascun tempo esistono sono sempre uniformi tra loro, e non agli antichi, altrimenti non sarebbero uniformi agli altri francesi contemporanei. E così ogni novità di costumanze o di opinioni, ogni progresso dello spirito umano divien subito comune ed universale in Francia, mercè della società che in un attimo equilibra fra loro, e diffonde, e uniforma, e generalizza e pareggia il tutto.
[2001,1]  Ecco la ragione per cui la Francia dovette necessariamente rinunziare alla sua lingua e parole antiche; per cui la sua lingua ebbe bisogno di una totale riforma ed innovazione; per cui essa è precisamente e sotto ogni rapporto lingua moderna.  2002 Giacchè la lingua non può non esser quello che è la nazione che la parla.
[2002,1]  Dalle dette ragioni però seguita che lo stato, i costumi, lo spirito della nazione francese, deve rapidissimamente e senza interruzione e universalmente {venirsi} cambiando, ed esser soggetto a molto maggiori e più spessi (anzi continui) cambiamenti, che non sono le altre nazioni. E tanto più quanto più s'avanzerà, e quanto più corre il tempo, giacchè la velocità dello spirito umano, menoma ne' suoi principii, e poco diversa dallo stato di quiete, si accresce in proporzione degli spazi {e de' suoi stessi progressi} ec. come la gravità accelerata.
[2002,2]  Lo stesso dunque deve infallibilmente accadere alla lingua francese. Essa dovrà essere istabilissima, cambiare spessissimo non solo nelle parti, ma nell'indole, perchè ciò che oggi è moderno diverrà presto antico per la nazione francese, siccome già per lei  2003 non è più moderno ciò che fu al tempo di Luigi 14. quando la sua presente lingua fu stabilita. La sua lingua avrà sempre bisogno di nuove riforme somiglianti a quella d'allora. Essa è dunque fra le tutte le moderne e antiche, la più suscettibile, anzi soggetta inevitabilmente alla corruzione, e alla più pronta corruzione, perchè lo spirito e i costumi e le opinioni di coloro che la parlano, sono le più soggette a mutazioni, ed alle mutazioni e rinnovazioni le più frequenti. Nè avranno i francesi come porre argine alla corruzione della lingua loro, ricorrendo allo studio degli antichi, perchè non potranno mai scrivere come gli antichi, ma solo ed appunto come i moderni; e non potranno imitare in nessuna cosa i passati, essi che per esser sempre uniformi tra loro, come l'estrema società gli sforza, non  2004 potranno imitar mai, e non imitano se non i presenti; consistendo il sommo e necessario pregio di un francese nell'essere perfettamente simile a questi in ogni cosa.
[2004,1]  Le stesse ragioni pertanto che gli allontanarono dagli antichi al tempo della riforma, gli allontaneranno (massime nella lingua) da' loro classici, quando saranno abbastanza antichi, siccome già ne gli allontanano visibilmente. (27. Ott. 1821.).