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28. Ott. 1821.

[2007,1]  {Alla p. 1974.} La lingua latina è fra tutte quante la meno adattabile alle cose moderne, perch'essendo di carattere antico, {e proprissimo, e marcatissimo,} è priva di libertà, al contrario delle altre antiche, e quindi incapace d'altro che dell'antico, e inadattabile al moderno, a differenza della greca. Quindi venne e ch'ella  2008 si corrompesse prestissimo a differenza pur della greca, e ch'ella dovesse cessare di esser lingua universale, per intendersi scambievolmente, come oggi col francese, e molto più di servire agli usi civili e diplomatici ec. ed essere adoperata dai letterati e dai dotti in luogo delle parlate; dovesse dico cessare appena i tempi presero uno spirito determinato e proprio, al quale il latino era inadattabile. Ciò forse non sarebbe accaduto alla lingua greca, e s'ella ne' bassi tempi fosse stata universale in europa, come lo fu la latina, e com'essa l'era stata anticamente, e massime in oriente, forse ella non avrebbe perduto ancora questa qualità, e noi ci serviremmo ancora tra nazione e nazione di una lingua antica, e in questa scriveremmo ec. Nel che saremmo in verità felicissimi per la infinita capacità, potenza, e adattabilità di quella lingua,  2009 unite alla bellezza ec. che la fanno egualmente propria e bastante e all'immaginazione e alla ragione di tutti i tempi. Così sarebbe accaduto se l'armi greche avessero prevaluto in europa alle latine. Ed infatti la lingua tedesca che è similissima alla greca ec. - v. appresso un mio pensiero su questo particolare pp. 2176-77. (28. Ott. 1821.)