29. Ott. 1821.
[2011,1]
Alla p. 1201
marg. Ed è veramente curioso ch'egli cada spessissimo in questo errore di chiamare i verbi in itare frequentativi di quelli ch'io chiamo
continuativi, come mersitare di mersare, nel tempo stesso che anche questi li chiama frequentativi,
{+come appunto chiama mersare.} Dunque i verbi in itare saranno frequentativi de' frequentativi. E che
cosa vorranno dire? Si vede bene ch'egli non aveva posto mente a quello ch'io ho
notato, cioè che non meno i frequentativi che i continuativi derivano unicamente
dai participi in us de' loro positivi.
[2011,2] Del resto potrà, come ho detto pp. 1113-14,
essersi talora formato il verbo in itare dal
continuativo in are, quando questo col lungo uso, come
spessissimo accadde, aveva preso faccia e significato proprio, e di verbo
positivo, sinonimo di quello da cui derivò, o non sinonimo, ma affatto
indipendente da esso. (29. Ott. 1821.).