3. Nov. 1821.
[2039,3]
Alla p. 2033.
Una gran forza naturale di sentimento di immaginazione ec. non suol essere senza
un gran talento (e perciò ella è sempre compagna della facoltà di ragionare e
pensare), cioè una gran disposizione e facilità di assuefarsi. La facoltà di
sentire profondamente ec. e d'immaginare, si acquista
2040 mediante la detta disposizione, come tutte le altre; e quando
essa facoltà è ben grande, egli è segno che anch'essa disposizione è grande, e
però capace anche di altre diversissime facoltà. Ora la disposizione ad
assuefarsi include, come ho bene spiegato altrove p. 1727
pp.
1761-62
p.
1824, quella di dissuefarsi, cioè di contrarre facilmente e
prontamente nuove e contrarie abitudini. Quindi è che l'uomo di gran sentimento
è in maggior pericolo di perderlo, di divenir quasi insensibile, di contrarre un
abito gagliardo di freddezza d'indifferenza, di alienarsi fortemente dalla virtù
ec. ec. che non colui il quale non possiede che un sentimento mediocre, e non è
virtuoso che per una mediocre forza, ec. Le disposizioni di costoro si vede
infatti che sono durevolissime, anzi le sole durevoli e costanti, perch'essi non
contraggono facilmente nuove assuefazioni, non si persuadono di contrarii
principii, e le circostanze hanno poca influenza
2041
su di loro. Ma l'uomo gagliardamente suscettivo, perciò appunto è capace e
suscettivo di divenire insuscettivo, duro, freddo, egoista, quando le
circostanze lo portano a queste assuefazioni; e necessariamente ve lo porta
l'esperienza del mondo. La quale per convincerlo, ed assuefarlo a nuovi e
contrarii principii, non ha bisogno di molto tempo, perchè appunto un tal uomo
presto e facilmente {e fortemente} conosce, sente, e si
assuefa. (3. Nov. 1821.).