7. Nov. 1821.
[2067,1] Come la lingua così la letteratura francese è
schiava, e la più schiava di quante sono o furono (qualità naturale in una
letteratura d'indole moderna) e nemica o poco adattabile all'originalità, e
quindi alla vera poesia, e quindi anche ella appena può dirsi letteratura,
essendo serva dell'uso e della società, non della sola immaginazione ec. come
dovrebbe. Nè poteva accadere che la lingua fosse schiava e la letteratura no,
siccome non poteva e non può in nessun luogo {o tempo}
accadere viceversa. Dico la letteratura, la quale sola, insieme coi costumi
(parimente schiavi della società, e dell'uniformità in
Francia, e nemici di originalità) segue o accompagna
l'andamento della lingua, e ne ha tutte le qualità; non la filosofia, la quale
non è in questo caso in Francia, nè per se stessa in
verun luogo, poich'ella ha un
2068 tipo e una ragione
indipendente da ogni circostanza, cioè la verità, incapace d'essere influita, e
sempre libera ec. {+Così dico delle
scienze ec.}
(7. Nov. 1821.).