20. Nov. 1821.
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2130 Solo che si esamini a fondo la cosa, si scopre
nelle scritture di quegli antichi che Italia a tanta
gloria levarono, una favella unica nella sua
natura, ricca di facoltà tutte sue proprie, favella osservabile per
frasi, che han l'aria del clima nativo, e non s'incontrano altrove; favella, per
dirlo in breve, la quale agevole per se ad una singolare varietà di suoni, meravigliosamente s'acconcia ad ogni maniera
d'argomento, dallo stile alto dell'epopea a quello scendendo della
narrazione più familiare. Inoltre eleganze, diremmo, di getto; un fior
di lingua del quale s'è fatto conserva in preziose raccolte, e, dentro certi
confini, nel vocabolario della Crusca. l. c. p. XLVI. (20. Nov.
1821.).