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4. Dic. 1821.

[2221,2]  Non potui abreptum etc.?
Verum anceps pugnae fuerat fortuna.
Fuisset:
Quem metui moritura? *

Didone, Aen. 4. 600. 603. seg.
Fuerat qui significa espressamente sarebbe stata. {Puoi vedere p. 2321.} Fuera direbbero appunto gli spagnuoli. Quest'uso dell'indicativo preterito  2222 piucchè perfetto in luogo e in senso del piucchè perfetto dell'ottativo o soggiuntivo, è frequentissimo presso i latini massime allora quando esso va congiunto con altro più che perfetto del soggiuntivo, onde sarebbe stato bisogno il duplicar questo, come nel citato luogo, dove se in vece di fuerat poneste fuisset, raddoppiereste quel fuisset (fosse stata) che viene subito dopo. {V. anche Georg. 2. 132. 133. dove però si usa l'imperfetto indicativo {(v. p. 2348.)} V. pure Georg. 3. 563. seqq. e Oraz. l. 4. od. 6. v. 16-24. falleret per fefellisset.} Così in quell'altro di Virg. Aen. 2.:
Et si fata deum, si mens non laeva fuisset,
Impulerat
ec. *
{V. anche Oraz. Od. 17. l. 2. v. 28. seqq. {{e l. 3. 16. 3. seqq.}}}
Così in quel famoso perieram nisi periissem. *
Cioè sarei perito, se non fossi perito. Or da tali osservazioni io deduco due cose.
[2222,1]  1. Che l'imperfetto ottativo o soggiuntivo spagnuolo terminato nella prima e terza persona in ara o in era, amara, leyera, oyera, non derivi dall'imperfetto latino dello stesso modo, amarem, legerem, audirem, ma dal piucchè perfetto dimostrativo, amaveram,  2223 legeram, audieram. E me lo persuade 1. la desinenza e la forma materiale, che in non pochi verbi è similissima, anzi tutt'una coi detti tempi latini, come fueram fuera, quaesieram quisiera (che ha che far quisiera con quęrerem?), dixeram dixera (e questo che ha da far con dicerem?) ec. 2. Il veder che il detto tempo spagnolo si forma nè più nè meno, sempre dal passato dimostrativo, sì come appunto il più che perfetto dimostrativo latino, non così il latino imperfetto del congiuntivo. 3. L'uso e il significato di detto tempo spagnuolo; giacchè gli spagnuoli dicono, per es. fuera per sarei stato e {per} fossi stato, per j'aurais été, e si j'avais été, che sono i due significati del piucchè perfetto congiuntivo latino (come fuissem), in luogo del quale appunto abbiamo veduto che spesso si usava dai latini appunto il più che perfetto dimostrativo. (Credo pur che si usi dagli spagnoli  2224 fuera p. e. per fossi, si j'étais, che i latini dicono essem distinto da fuissem, o anche forem; negli altri verbi, usano l'imperfetto congiuntivo, si legererem[legerem], se leggessi, si je lisais.)
[2224,1]  2. Che questa proprietà della lingua spagnuola, lingua derivata dal volgare latino, debba dare ad intendere che in esso volgare si costumasse di adoperare regolarmente e ordinariamente il piucchè perfetto del dimostrativo in luogo di quello del congiuntivo, come effettivamente troviamo fatto qua e là dagli stessi scrittori latini. Ma essi lo fanno, quasi per figura o eleganza. Il volgare latino lo doveva fare per costume e proprietà, se osserviamo le dette ragioni, e come quest'uso sia comune e regolare (anzi inviolabile e proprio e necessario) in una lingua moderna e popolare, derivata da quel volgare; e che certo non accaso combina in ciò con l'uso che abbiamo osservato in parecchi passi  2225 degli antichi scrittori. (4. Dic. 1821.).