27. Dic. 1821.
[2296,1]
Alla p. 2275.
Chi di noi volendosi mettere per una stanza a camminare dentro due linee in uno
spazio di un palmo e mezzo, ed anche meno, non è capace di farlo, senza neppur
pensare di squilibrarsi? {+(Eccetto il caso
che vi pensino, per qualche circostanza che li metta o nel puntiglio, o
nella necessità ec. di non isquilibrarsi; perocchè allora correranno
parimente rischio di patirlo.)} Or ponete che questo
medesimo spazio sia un trave, o una tavola posta a modo di ponte sopra un
altissimo precipizio, o sopra un fiume, senza ripari nè appoggi da veruna parte.
Quanti sono coloro che non si fiderebbero di passarvi, o passandovi perderebbero
l'equilibrio, o correrebbero più volte vicinissimo rischio di perderlo! E pure a
questi medesimi non manca nè la facoltà nè
2297 l'abito
giornaliero, di far tutto quello che bisogna perchè quel passaggio non faccia
loro alcun male; cioè l'abito di camminare allo stessissimo modo tuttogiorno
senza punto squilibrarsi, quando lo squilibrarsi non è pericoloso. (27.
Dic. 1821.).