13 Gen. 1822.
[2348,2]
Alla p. 2222.
marg. Quest'uso di dire p. e. erat in vece
di esset o fuisset, è
un'enallage molto frequente ne' latini (anche ottimi) scrittori; frequente ed
elegante in italiano ancora, {+(e
principalmente nei nostri più antichi ed eleganti scrittori)}
precedendola, {o accompagnandola, o seguendola ec.} la
particella condizionale (siccome pure in latino) a questo modo:
2349
se non fosse stato ajutato, egli moriva, ovvero egli moriva, se non era aiutato ec. {cioè moriebatur} in luogo di
sarebbe morto, mortuus esset, periisset ec.;
analogo finalmente assai, benchè non precisamente conforme, a quello degli
spagnuoli di cui ora si discorre ec. (13 Gen. 1822.)
{{V. p. 2350.}}