1. Feb. 1822.
[2376,1] È costume massimamente italiano di elidere e
togliere il c dalle parole latine, specialmente e p.
esempio avanti il t. Ora anche gli antichi ed ottimi
scrittori e monumenti usano spesse volte lo stesso in molte parole, dicendo p.
e. artus per arctus (dove il
c è radicale, perchè arctus fu da principio arcitus participio di
arcere), ec. {V. p. 1144. se vuoi.} (nel Virg. dell'Heyne trovi sempre artus,
mai arctus) autor per auctor, autoritas ec. V. il
Cellar. il Forcell.
l'ortograf. del Manuzio ec. E nelle antiche
iscrizioni medaglie ec. si troveranno infiniti esempi di ciò, come dire Atium, o Atius, o Atia, per Actium ec. ec. Il
qual costume o sia buono o cattivo in riga di
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latinità, e di retta ortografia (che certo in molti casi sarà cattivo, perocchè
detto modo di scrivere è incostante ma frequentissimo nelle dette iscrizioni
medaglie, ne' codd. più antichi ec.), serve sempre a dimostrare che quel costume
che il volgo italiano ha poi adottato, e comunicato finalmente per regola alle
ottime scritture (che ne' primi secoli della nostra lingua adoperarono in questo
e simili casi assai frequentemente l'ortografia latina), fu antichissimo nella
pronunzia del volgo o non volgo, giacchè poteva cagionare ordinariamente tali
vizi di scrittura negli amanuensi, lapidarii ec. La qual considerazione si dee
generalizzare e riferire a tutti quei casi (che son molti) ne' quali (o spettino
all'ortografia o ad altro) gli antichi monumenti codici ec. si trovano ordinariamente, e con decisa
frequenza imbrattati d'errori che si accostano o s'agguagliano alla
pronunzia o al costume qualunque sia della lingua italiana, o delle sue sorelle
ec. (1. Feb. 1822.).