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10. Giugno 1822.

[2466,1]  Alla p. 2462. principio. Si scrivevano ancora (massime più anticamente, chè nel cinquecento la maggior dottrina dava un poco più di regola) le parole italiane o non latine in modo latino,  2467 o le parole latine (italianate) in modo non latino, e non conveniente all'italiano, come con lettere non italiane che in quelle tali parole non ci andavano neppure in latino: p. e. ymago o ymagine ec. Effetto dell'ignoranza in cui si era anco riguardo al latino e alla sua buona ortografia, {+(quando infatti non si sapeva di gran lunga bene nè pur la lingua latina, e i codici poi erano scorrettissimi ec. e pochi confronti s'eran potuti fare ec.)} o del cattivo modo di scriver latino a quei tempi, e dell'imperfezione e infanzia dell'ortografia nostrale. Queste osservazioni serviranno a spiegare il perchè p. e. nella lingua francese, le imperfezioni dell'ortografia molte volte non paia ch'abbiano a far niente coll'ortografia latina, scrivendosi malamente anche delle parole non venute dal latino; e altre venute dal latino scrivendosi in maniera discordante così dalla buona ortografia latina, come dalla pronunzia francese. Intendo parlare delle parole francesi ch'erano in uso anche anticamente, perchè le più moderne, di qualunque origine siano, già si sa che nello scriverle s'è seguito il costume di quella tale imperfetta ortografia ch'era {già} stabilita. Ma la prima causa di questa imperfezione, fu secondo me, quella che ho detta,  2468 cioè la cattiva, indebita e puerile applicazione dell'ortografia latina (anch'essa in gran parte falsa e mal conosciuta, {+come anche la lingua latina,} e cattiva) all'ortografia volgare. (10. Giugno 1822.).