25. Maggio. - 27. Maggio. 1823.
[2723,1] I pedanti che oggi ci contrastano la facoltà di
arricchir la lingua, pigliano per pretesto ch'essa è già perfetta. Ma lo stesso
contrasto facevano nei cinquecento quand'essa si stava perfezionando,
2724 anzi nel momento ch'ella cominciavasi a
perfezionare, come fece il Bembo, il
quale volea che questo cominciamento fosse il toglierle la facoltà di crescer
mai più, e 'l ristringerla al solo Petrarca e al solo Boccaccio.
Lo stesso contrasto fecero al tempo di Cicerone e d'Orazio, cioè nel
secolo d'oro della lingua latina, nel quale ella si perfezionava, e fino al
quale non fu certamente perfetta. Ma la pedanteria nasce presto, e gli uomini
impotenti presto, anzi subito credono {e vogliono} che
sia perfetto e che non si possa nè si debba oltrepassare nè accrescere quel
tanto, più o manco, di buono ch'è stato fatto, per dispensarsi
dall'oltrepassarlo ed accrescerlo, e perch'essi non si sentono capaci di farlo.
(25. Maggio 1823.). {{E come pochissimo ci
vuole a superare l'abilità degli uomini da nulla, così pochissimo artifizio,
e pochissima bontà basta a fare ch'essi la credano insuperabile, qual è
veramente per loro, ancorchè piccolissima. Oltre che
2725 al loro scarso e torto giudizio spesso e in buona fede il
mediocre pare ottimo, e l'ottimo mediocre, e il cattivo buono, e al
contrario. (27. Maggio. 1823.).}}