Navigation Settings

Manuscript Annotations:
interlinear {...}
inline {{...}}
attached +{...}
footnote #{...}
unattached {...}
Editorial Annotations:

Correction Normalization

4. Giugno. 1823.

[2751,1]  Si possono facilmente riconoscere i caratteri composti appartenti[appartenenti] alla seconda epoca da quelli della prima, considerando se essi si trovano o no nell'alfabeto da cui più o meno immediatamente deriva quello in questione. Non trovandosi, è segno ch'essi appartengono alla seconda epoca. Come, non trovandosi nell'alfabeto fenicio, da cui viene il greco, i caratteri composti o doppi ψ, ϕ, χ, ω, ξ, è segno che questi appartengono alla seconda epoca, nel modo che si è mostrato di sopra. Questo però non è sempre un segno certo, potendo una nazione anche in quella prima imperfezione dell'alfabeto,  2752 avere adottato dei caratteri composti che non si trovassero in quell'alfabeto da cui derivava il suo, ed avergli adottati per diverse ragioni, come per bisogni particolari della sua lingua, a cui non bastassero i caratteri che bastavano all'altra, o alcuni di questi soprabbondassero e non servissero, altri mancassero. La vera, intrinseca, ed essenziale differenza tra i caratteri {composti} della prima epoca e quelli della seconda, si è che quelli sono figli immediati de' suoni, cioè trovati per rappresentare immediatamente i suoni, e questi sono figli d'altri caratteri, cioè trovati per rappresentare due o più caratteri già esistenti e noti, e così sono nipoti de' suoni. (4. Giugno. 1823.).