9. Luglio. 1823.
[2928,2] A proposito del verbo vexare che io dico esser continuativo di vehere
{+1. Lo comprova anche il significato
rispettivo, sì per l'affinità, sì per la continuità ec. Similm. da cello muovere, senso {analogo} a quel di veho, si fa procello, onde procella,
che è quasi vexo, e percello; ec. ec. ec.} e fatto da un antico participio vexus in vece di vectus, del
che vedi la pag. 2020., è da notare
che sì altrove sì particolarmente ne' participii in us
non è raro nella lingua latina lo scambio delle lettere s e t. Eccovi da intendo, intensus e intentus, onde intentare, come da vectus
vectare; e così tensus e tentus da tendo e dagli
altri suoi composti, del che ho detto altrove in proposito d'intentare
pp.
2344-45. {V. p. 3815.}
{Da ango, anxus ed anctus. V. Forc.
ango in fine. V. p. 3488.}; Dico lo scambio giacchè, secondo
2929 me questi tali participii, come tensus e tentus, non sono
che un solo pronunziato in due diversi modi per proprietà della lingua
materiale. Onde vexus, cioè vecsus è lo stesso identicamente che vectus,
e vecsare o vexare, per
rispetto all'origine, lo stesso che vectare. Ma vexus si perdette, restando vectus, e forse fu più antico di questo, come vexare sembra esser più antico di vectare.
Del resto da veho is exi è così ragionevole che venga
vexus, come da necto is
exi, nexus, onde nexare, compagno di vexare, e da pecto is exi, pexus
{+(e notisi ch'egli ha eziandio pectitus)} e da plecto
is exi, plexus, onde amplexare ec. {flecto is exi, flexus.} (v. p. 2814-15.
marg.) ec. E quanto ai verbi che hanno o ebbero de' participii così in
sus come in tus, vedi
per un altro esempio fundere, che ha fusus ed ebbe anche futus,
p. 2821. e nitor eris che ha nixus, onde nixari, ed ebbe nictus, onde
nictari, il qual esempio (v. la p. 2886-7.) fa particolarmente al
caso. {+V. p. 3038. Figo - fixi - fictus, e fixus ch'è più comune ancora. {#1. Similmente noi figgere
- fisso e fitto, del
che puoi vedere p. 3284.
{{e p.
3283. dove hai fixare
affatto analogo di vexare.}}}
{{Veggasi la p. 3733.
seg.}}} E di molti altri verbi la nostra
teoria de' continuativi dimostra de'
doppi participii o supini,
2930 cioè dimostra che
ebbero participio o supino diversi da quelli che ora hanno, o due, ambo perduti,
o ancor più di di due, come fundo - fusus, futus, funditus, ec. ec. V. la p. 2826. e il pensiero seguente,
{+e la p. 3037.} Del resto vexare rispetto a vehere potrebbe anche
appartenere a quella categoria di verbi della quale, p. 2813. segg. Ma non lo credo per le suddette
ragioni che mi persuadono ch'ei venga da un particip. vexus. {Vexus, flexus ec. da vexi ec. sono forse contrazioni di vexitus ec. e altresì vectus ec. il quale però conserva il t,
come textus da texui,
ec. V. la p. 3060-1. con tutte
quelle a cui essa si riferisce e quelle che in essa si citano [p.
3058,1]
[p.
2991. segg.]
[p.
3064,2]
[p.
2757,2]
[p.
2930. marg.].}
(9. Luglio. 1823.).