11. Luglio - 12. Luglio 1823.
[2944,1] Gridano che la poesia debba esserci contemporanea,
cioè adoperare il linguaggio e le idee e dipingere i costumi, e fors'anche gli
accidenti de' nostri tempi. Onde condannano l'uso delle antiche finzioni,
opinioni, costumi, avvenimenti. {Puoi vedere la
p. 3152.}
Ma io dico che tutt'altro potrà esser contemporaneo a questo secolo fuorchè la
poesia. Come può il poeta adoperare il linguaggio e seguir le idee e mostrare i
costumi d'una generazione d'uomini per cui la gloria è un fantasma, la libertà
la patria l'amor patrio non esistono, l'amor vero è una
2945 fanciullaggine, e insomma le illusioni son tutte svanite, le
passioni, non solo grandi e nobili e belle, ma tutte le passioni estinte? Come
può, dico, ciò fare, ed esser poeta? Un poeta, una poesia, senza illusioni senza
passioni, sono termini che reggano in logica? Un poeta in quanto poeta può egli
essere egoista e metafisico? e il nostro secolo non è tale caratteristicamente?
come dunque può il poeta essere caratteristicamente contemporaneo in quanto
poeta?
[2945,1] Osservisi che gli antichi poetavano al popolo, o
almeno a gente per la più parte non dotta, non filosofa. I moderni all'opposto;
perchè i poeti oggidì non hanno altri lettori che la gente colta e istruita, e
al linguaggio e all'idee di questa gente vuolsi che il poeta si conformi, quando
si dice ch'ei debba esser contemporaneo; non già al linguaggio e alle idee del
popolo presente, il quale delle presenti nè delle antiche poesie non sa nulla nè
partecipa in conto alcuno. Ora ogni uomo colto e istruito oggidì, è
immancabilmente egoista e filosofo, privo d'ogni notabile illusione, spoglio di
vive passioni; e ogni donna altresì. Come può il poeta essere per
2946 carattere e per ispirito, contemporaneo e conforme
a tali persone in quanto poeta? che v'ha di poetico in esse, nel loro
linguaggio, pensieri, opinioni, {{inclinazioni,}}
affezioni, costumi, {usi} e fatti? che ha o ebbe o
potrà mai aver di comune la poesia con esso loro?
[2946,1] Perdóno dunque se il poeta moderno segue le cose
antiche, se adopra il linguaggio e lo stile e la maniera antica, {+se usa eziandio le antiche favole
ec.,} se mostra di accostarsi alle antiche opinioni, se preferisce gli
antichi costumi, usi, avvenimenti, se imprime alla sua poesia un carattere
d'altro secolo, se cerca in somma o di essere, quanto allo spirito e all'indole,
o di parere antico. Perdóno se il poeta, se la poesia moderna {non si mostrano,} non sono contemporanei a questo
secolo, poichè esser contemporaneo a questo secolo, è, o inchiude
essenzialmente, non esser poeta, non esser poesia. Ed ei non si può essere
insieme e non essere. (11. Luglio. 1823.). E non è conveniente a
filosofi e ad un secolo filosofo il richieder cosa impossibile di natura sua, e
contraddittoria in se stessa e ne' suoi propri termini. (12. Luglio
1823.).