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12. Luglio. 1823.

[2947,1]   2947 Intentare lat. da intendo, onde il francese intenter e quello che noi {pur} diciamo intentare un'accusa, un processo e simili. {+1. v. il Glossar. Cang.} Participio intentatus. Intentare de' nostri antichi (v. la Crus. in intentare e intentazione) e intentar spagnuolo, da tento colla prepos. in, e vale lo stesso che tentare. Questo composto, tutto alla latina, ma tutto diverso dall'altro intentare sopraddetto, io lo credo venuto, se non altro, dal latino volgare, poichè m'ha sapor di vera latinità, e non mi riesce verisimile che sia stato creato nelle lingue vernacole, pochissimo usate a crear nuovi composti con preposizione, il qual uso è tutto greco e latino. Participio intentato, {intentado,} o intentatus, cioè tentatus. {+Similmente obtento, se questa voce è vera, viene da ob-tineo, laddove ostento da os-tendo, antic. obs-tendo, [v. la p. 2996.]} Diverso da questo è l'altro participio intentatus che significa il contrario, cioè non tentatus, fatto non colla prep. in, ma colla particella privativa del medesimo suono in, il quale participio noi pure l'abbiamo, e viene ad essere un terzo participio intentatus diverso per origine e per significato, benchè di suono in ogni cosa conforme ed uguale, dai due sopraddetti. Similmente inauditus, insuetus ed  2948 altri tali, vagliono non auditus, non suetus, ed altresì l'opposto, cioè suetus, auditus, da insuesco ed inaudio. (12. Luglio. 1823.).