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19. Luglio 1823.

[2989,1]  Alla p. 2870. Come la nazion francese è tra tutte quelle {europee} che si chiamano meridionali quella che più partecipa del settentrionale sì per clima, come per indole, costumi ec. {Si può vedere la p. 3252. sg. 3400. sgg.} così la lingua francese è di tutte le figlie della latina, {+o vogliamo dire delle meridionali colte,} quella che ha più del settentrionale sì per la natura, asprezza ec. dei suoni, come per  2990 la proprietà ed indole della dicitura, forma, struttura ec. E si può dire che per l'uno e per l'altro rispetto essa lingua, siccome la nazione che la parla tenga il mezzo, e sia quasi un grado e un anello fra le meridionali e le settentrionali europee colte. Dico per l'uno e per l'altro rispetto, cioè per li suoni e per l'indole. Le quali due cose sono sempre analoghe e corrispondenti fra loro, cioè tale è sempre l'indole di una lingua perfetta qual è quella de' suoni materiali ch'ella adopera. E la varietà medesima che si trova fra i suoni di due lingue d'una medesima classe, o di due lingue di classi diverse, o delle lingue di due classi (come settentrionale e meridionale), si troverà sempre fra i caratteri e i geni delle medesime lingue o classi, purch'elle sieno perfette, e ben corrispondenti all'indole della nazione, il che sempre accade quando una lingua è perfettamente sviluppata, e senza di che non può essere che una lingua, ancorchè  2991 colta, abbia perfettamente sviluppato, o conservi, il suo vero, conveniente, naturale e proprio carattere. (19. Luglio 1823.).