25. Luglio. dì di S. Giacomo. 1823.
[3038,1]
Alla p. 2929.
Così da vivo - vixi - victum si dovette fare anche vixum e vixus. Lo deduco dal nostro antico
visso, il quale non è contrazione di vissuto perchè tal contrazione non è dell'indole e uso
della nostra lingua. Bensì vissuto (che molti dicono e
dissero più regolarmente vivuto, anche trecentisti,
come ho trovato io medesimo, non altrimenti che da ricevere
ricevuto) sembra venire da
un altro, ed anche più antico e regolare participio lat. vixitus, cambiato l'i in u, come in latino a ogni tratto (v. p. 2824-5. principio, e 2895.), e come particolarmente in italiano ne'
participii passivi per proprietà, costume e regola della lingua (venditus - venduto, redditus - renduto, perditus - perduto, seditus antico
3039 e
regolare - seduto, debitus
da altra coniugazione - devuto, tenitus, antico e regolare - tenuto, ceditus antico e regolare - ceduto.).
[3039,1] E qui è da osservare la conservazione nel nostro
volgare, di questo antichissimo vixus ignoto nel
latino, simile a quella di vistus, di cui veggasi p. 3032-4. (25. Luglio.
1823.). Sia che visso sia fatto dal supino
vixum ignoto, o dall'ignoto participio neutro vixus, in luogo del quale non si trova neppur victus a um (trovandosi victum sup.), sebbene dovette esservi, secondo quello che di tali
participii neutri ec. ho detto altrove p. 1107
p. 2690
pp.
2841-42
pp.
2917-18. E infiniti ne conservano le lingue figlie, che non si trovano
nel latino scritto. (25. Luglio, dì di S. Giacomo. 1823.)