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12. Sett. 1823.

[3427,1]  Delicatezza considerata presso le nazioni civili come parte assolutamente del bello. Statue greche umane. L'Apollo, il Mercurio (già Antinoo), il Meleagro ec. - In tutte queste le forme hanno della donna - Tale si è il carattere delle statue greche, {+quanto alle forme umane,} e delle sculture e scuole di là provenute antiche e moderne. - Tra le statue di roma, tu ravvisi subito una fattura greca al donnesco delle forme - {+Così Canova -} Il bello delle forme umane consiste dunque nell'inclinare e partecipare al donnesco - Possiamo noi {credere} che le forme umane, secondo natura, le più perfette, fossero o sieno di questa sorta? che di questa sorta sia il bello umano concepito da' primitivi selvaggi ec.? e non anzi l'opposto? che l'intenzione della natura sia tale riguardo all'uomo, cioè ch'essendo perfetto, (e ciò vuol dire quale ei dev'essere), abbia del donnesco, e non ne sia anzi remotissimo? - Chi s'è mai avvisato tra' civili di pigliar le forme d'Ercole per modello di bellezza d'uomo? ma nol sarebbero esse veramente  3428 in natura? e tuttavia l'idea e la statua d'Ercole non è il preciso contrario dell'idea e della statua d'Apollo? certo che sì, quanto alla forma virile e matura ec. (12. Sett. 1823.).