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24. Ott. 1823.

[3764,5]  Quaero is, quaesitum e itus. Perchè dunque da queror, questus, ch'è verbo differente sol d'una lettera nella scrittura, e di nulla nella pronunzia? E da quaesitum e quaesitum[quaesitus] che pur restano e son fuori di controversia,  3765 e non si potrebber dire altrimenti, abbiamo quaestus us e quaestor ec. ec. L'uso dunque delle contrazioni {de' supini} che altrove in tanti luoghi io suppongo pp. 1153-54 pp. 2201-202 p. 2708 pp. 3371-72, è evidente; perocchè qui restando il supino e il participio intero, le voci quindi formate sono, {le più,} contratte al modo appunto degli altri supini e participi ec. i quali molte volte per lo contrario son dimostrati da voci derivate o affini ec. non contratte. Come qui vale l'argomento da quęsitum a quaestus us ec. così dovrà valere ne' casi contrarii ec. (24. Ott. 1823.).