3. Gen. 1821.
[471,1] Venga un filosofo, e mi dica. Se ora si trovassero le
ossa o le ceneri di Omero o di Virgilio ec. il sepolcro ec. quelle
ceneri che merito avrebbero realmente, e secondo la secca ragione? Che cosa
parteciperebbero dei pregi, delle virtù, della gloria ec. di Omero ec.? Tolte le illusioni, e gl'inganni, a che
servirebbero? Che utile reale se ne trarrebbe? Se dunque, trovatele, qualcuno,
le dispergesse e perdesse, o profanasse disprezzasse ec. che torto avrebbe in
realtà? anzi non oprerebbe secondo la vera ed esatta ragione? Come dunque
meriterebbe il biasimo, l'esecrazione degli uomini civili? E pur quella si
chiamerebbe barbarie. Dunque la ragione non è barbara? Dunque la civiltà
dell'uomo sociale e delle nazioni, non si fonda, non si compone, non consiste
essenzialmente negli errori e nelle illusioni? Lo stesso
472 dite generalmente della cura de' cadaveri, dell'onore de' sepolcri
ec. (3. Gen. 1821.).