25. Ott. 1823.
[3772,1]
Alla p. 3488.
marg. Trovo in un cinquecentista spagnuolo, ma di poca autorità, falsar la paz per rompere frodolentemente la pace, o
violar le condizioni della pace, mancare ai trattati ec. Del resto falsare in questi sensi è quasi un continuativo di fallere. Falsar la fede
nell'esempio dello Speroni è lo stesso
che il fallire, cioè fallere, la
promessa nell'altro esempio. E anche in se stesso, falsare nelle dette significazioni ha un certo senso d'ingannare, cioè
fallere, benchè forse si vorrà piuttosto dargli
quello di mancare. Ma in questo senso non si vede come
nè fallire nè falsare nè faltar ec. possano essere attivi ec. ec. (25.
Ott. 1823.). Falsare in altri sensi, (come
in falsatus e falsatio ap.
Forc.) è bensì da falsus di fallere ma preso
in senso di aggettivo; laddove ne' detti significati falsare sarebbe da falsus in senso di
participio ec. (25. Ott. 1823.).