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17. Nov. 1823.

[3887,1]   3887 Alla p. 3856. L'italia produsse nel 500 {ec.} molti capitani illustri, come il Trivulzio, il Montecuccoli ec. sia che questi servissero alle loro rispettive nazioni italiane, o ad altra nazione italiana diversa dalla propria, come la Repubblica di Venezia spesso conduceva Generali italiani d'altri stati, a comandar le sue forze di terra o di mare; o a principi stranieri, i quali in quel tempo si servirono spessissimo di Generali e uffiziali italiani pel governo de' loro eserciti, conducendoli, anche con grossi partiti, al loro servizio. Del che è curiosa a leggere un'osservazioncella di Bernardo Tasso, Lettere citate qui dietro (p. 3885. fine), lib. 1. car. 29. e tutta quella lettera. Similmente dico de' politici e ministri {ec.} italiani, e negoziatori italiani ec. di quel secolo, e anche de' seguenti, fino agli ultimi tempi, in cui siamo veramente arrivati all'estremo della nullità politica, e passività, ed incapacità di ogni sorta di operazione, o certo totale inazione di fatto, sì in casa sì fuori. Come il Mazarino, l'Alberoni, il Bentivoglio, ed anche il Lucchesini ec. Il dominio della religione ai tempi passati, e fino alla rivoluzione, {+(benchè sempre decrescente, ma non estinto fino ad essa rivoluzione)} ma specialmente prima del 600, e per conseguenza il credito, l'influenza, e l'importanza del Papa e della Corte di Roma, contribuirono grandemente, e forse, massime in certi tempi, principalmente, a tener l'italia in azione, a darle campo di esercitarsi nella politica e negli affari, materia e modo di negoziare, importanza e peso, negoziatori, diplomatici, politici, uomini che ebbero parte attiva negli avvenimenti e ne' destini d'europa, e i cui nomi divennero propri della storia.  3888 Sia nelle materie strettamente religiose, che allora erano strettamente legate colle politiche, e di grande importanza temporale, sia nelle materie anche puramente politiche, gl'italiani ebbero allora {dalla religione grandi e continue opportunità} occasioni e necessità di agire e di pensare. Quanta politica ec. non fu dovuta mettere in opera dagl'italiani nel Concilio di Trento e in tutti gli affari del Luteranismo, Calvinismo ec. Grandi negoziazioni e trattative e maneggi e grandi e gravi affari furono allora operati dagl'italiani, o da una Corte italiana, qual era quella del Papa, e da membri che ad una corte italiana appartenevano; e tra questi brillarono non pochi politici ec. Cardinali e nunzi e prelati e Vescovi ec. potenti appo i forestieri ec. Negoziazioni ec. degli stranieri appo noi, che conservavano l'uso e l'esercizio della politica e degli affari in casa nostra ec. ec. Questa causa di azione e di qualche vita per l'italia non si ristringeva ne' suoi effetti alla sola politica, diplomatica, affari pubblici. Naturalmente i suoi effetti si stendevano a tutte le parti della società e del civile consorzio. V'era una vita in italia. Or dunque tutte le parti della nazione e della società ne partecipavano, come suole accadere. Quindi lo splendor delle arti, le grandi imprese di edifizi ec. massime in Roma, sede della più importante politica italiana ec. la chiesa di S. Pietro, le scolture, le pitture, le poesie, le orazioni, le storie, il secolo di Leon X, la industria, il commercio ec. Massime nel 500. ma dipoi ancora, fino alla rivoluzione,  3889 Roma riunendo e ponendo in azione gli spiriti di conto sì propri, sì italiani, sì forestieri, e dando materia agl'ingegni di svilupparsi, e occasione ai già sviluppati di concorrere ad essa e quivi esercitarsi, stante l'esser sede d'importanti affari; ebbe spirito di società, e conversazioni ec. sempre decrescenti, fino ad estinguersi, ma pur non estinte affatto fino agli ultimi anni. ec. ec. (17. Nov. 1823.).