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21. Nov. 1823.

[3896,4]  Alla p. 3894. marg. La ragione di cui l'uomo solo è provveduto (ossia quel grado di facoltà intellettuale che si chiama ragione, ed a cui il solo intelletto dell'uomo arriva e può arrivare), come per mille parti è utile, per mille necessaria alla società, ed origine e cagione effettiva di essa, così per mille altri[altre] parti (come p. e. per la superstizione la qual {non sarebbe senza il} grado di facoltà mentale che noi abbiamo, e che le bestie non hanno, e per cento mila altri effetti) è di sua natura nocevole e anche direttamente contraria alla società degli uomini, e al lor ben essere e lor perfezione nello stato sociale ec. ec. Parlo qui di quella facoltà di ragione che l'uomo ha per natura, anche nello stato primitivo, e dico che questa medesima dimostra che l'uomo per natura è men disposto a società che gli altri animali, benchè per altra parte ella sembri invitta e principalissima prova del contrario ec. ec. (21. Nov. 1823.)