10. Dec. dì della Venuta della S. Casa di Loreto. 1823.
[3967,3]
Alla p. 3962.
È noto che Alboino re de' Longobardi
fece
del teschio di Comundo
*
(re de' Zepidi, suo
nemico) una tazza, con la quale in
memoria di quella vittoria
*
(sopra i Zepidi) bevea
*
(Machiav.
Istorie fiorent. lib. 1. opp. 1550. p.
9.), e come da questo ebbe origine la sua uccisione ordinata da Rosmunda sua moglie e figlia di Comundo, per mano di Almachilde
(id. ib.). Da ciò si vede che questo costume dovette anche esser
proprio de' Longobardi (giacchè io non convengo col Machiavelli che attribuisce questo fatto in particolare
all'efferata natura di Alboino), popolo settentrionale e forse
non estremamente lontano dagli Sciti, benchè d'altra razza e d'altro genere di
lingua a quello ch'io credo. Poichè gli Sciti spettano alla razza slava. I
Longobardi, cred'io, alla tedesca. (10. Dec. dì della Venuta della S. Casa
di Loreto. 1823.).