Recanati. ultimo del 1826.
[4240,1] Circa la stima che gli antichi facevano della
felicità, e il contarla come una delle principali doti dei loro eroi, e come
soggetto principalissimo di lode, è curioso vedere come Giorgio Gemisto
Pletone, nella sua breve ed elegantissima orazione in morte della imperatrice Elena, poi fatta monaca e detta
Ipomone, pubblicata da Mustoxidi e Scinà nella loro συλλογὴ ἑλληνικῶν
ἀνεκδότων, τετράδιον, cioè quaderno γ'., imitando nelle
altre cose, e molto felicemente, gli antichi, gl'imiti anche in questo, di lodar
principalmente quella donna per li favori della fortuna; sentimento alieno da'
suoi tempi. (Recanati. ultimo del
1826.).