Pisa. 22. Novembre. 1827.
[4298,1]
4298
Cratero
*
(nome di medico, e vuol dire
in generale al medico) magnos
promittere montes.
*
Persio, Sat. 3. vers. 65. - Prometter mari e monti.
[4298,2]
Alla p. 4115.
Persio
Sat. 1. v. 112-14. Hic, inquis, veto quisquam faxit oletum. Pinge duos
angues: pueri, sacer est locus, extra Mejite.
Discedo.
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Traduz. di Monti. Niun qui, dici, a sgravar l'alvo si butti: E tu due serpi vi dipingi, e
al piede: Pisciate altrove, è sacro il loco, o
putti. Me la batto.
*
Nota del medesimo. Angues.
L'antica superstizione aveva consecrato i serpenti come
immagine del genio tutelare, e simbolo dell'eternità. Solevano quindi
dipingerli al muro ne' luoghi pubblici che volevansi mondi d'ogni
bruttura, onde gli adulti per riverenza, i fanciulli per paura non vi si
accostassero a far puzza.
*
- Vedi gli altri commentatori.
Paragonisi questa usanza colla nostra di far dipingere, ed anche scolpire in
pietra, delle croci ne' luoghi che si vogliono salvare dalle brutture, e che
d'altronde vi sarebbero assai esposti e comodi. Usanza che dà più che mai
nell'occhio a Firenze, dove non solo ne' luoghi tali, ma
non v'è canto di edifizio e di strada {sì pubblica e
frequentata,} dove non si veggano, non dico croci, ma lunghe file di
croci dipinte nel muro a basso, in modo di siepi. Il che è ben ragionevole in
quella sporchissima e fetidissima città, per li cui amabili cittadini ogni
luogo, nascosto o patente, è comodo e opportuno per li loro bisogni, e
soprattutto ogni cominciamento o entrata di viottolo o di via (due cose poco
diverse in Firenze): onde nessun luogo è sicuro da tali
profanazioni senza tali ripari ed antemurali, e conviene moltiplicarli senza
fine. Non entrerei però garante della validità di siffatti ripari per l'effetto
desiderato, nè in Firenze nè altrove.
(Pisa. 22. Novembre. 1827.). {{V. la p. seg. [p.
4299,1]. e p.
4300. e p.
4305.}}