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Firenze. 11. Agosto. 1828.

[4333,1]  Alla p. 4331. E credo che i cattivi sieno assai più rari che i buoni uomini, purchè non si chiamino cattivi (come si fa sempre) quelli che trattano male noi perchè noi trattiamo male o indiscretamente loro; perchè non vogliamo, o non sappiamo (cosa frequentissima), trattarli bene.
[4333,2]  La salute è considerata generalmente dalla società come il minimo de' beni umani, se pur ne è fatto conto in modo veruno. Fra le mille prove (e non parlo qui d'individui, ma di corporazioni), osservate che non troverete mai un luogo, una città che sia cominciata ad abitarsi, che cresca giornalmente di popolazione, per rispetto della salubrità del sito, e neanche della clemenza dell'aria. Opportunità di commercio, vicinanza di mare, centralità, presenza della corte, mille cose fanno e che si scelga a principio un luogo per popolarlo, per fondarvi una città, e che una città cresca via via d'abitanti: ma la salubrità non mai. Non v'è città che debba la sua nascita a questa causa, nessuna che le debba il suo accrescimento. Troverete spesso un  4334 sito saluberrimo, con aria comodissima, affatto deserto, in vicinanza d'una o di più città, pessimamente situate e popolatissime. Tra Livorno e Firenze ({di} scellerata situazione) vedete un sito che par quasi miracolosamente favorito dalla natura; ci trovate anche una città, che è Pisa; una città che fu anche popolatissima. Livorno pel suo mare, Firenze per cento altri vantaggi, si accrescono ogni giorno prodigiosamente di popolo; e sulle loro porte, Pisa, da che ha perduto la sua potenza, il commercio, i vantaggi estranei {alla} salubrità, si spopola, divien sensibilmente deserta ogni giorno più. (Firenze. 11. Agos. 1828.).