2. Dic. 1828.
[4421,2] La Natura è come un fanciullo: con grandissima cura
ella si affatica a produrre, e a condurre il prodotto alla sua perfezione; ma
non appena ve l'ha condotto, ch'ella pensa e comincia a distruggerlo, a
travagliare alla sua dissoluzione. Così nell'uomo, così negli altri animali, ne'
vegetabili, in ogni genere di cose. E l'uomo la tratta appunto com'egli tratta
un fanciullo: i mezzi di preservazione impiegati da lui per prolungar la durata
dell'esistenza o di un tale stato, o suo proprio o delle cose che gli servono
nella vita, non sono altro che quasi un levar di mano al fanciullo il suo
lavoro, tosto ch'ei l'ha compiuto, acciò ch'egli non prenda immantinente a
disfarlo. (2. Dic. 1828.).