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2. Dic. 1828.

[4422,1]  La lingua spagnuola pare e parrà sempre ridicola agl'Italiani per la stessa ragione per cui la scimmia riesce un animale ridicolo all'uomo: estrema similitudine con gravi differenze. Ma questo ridere dello spagnuolo, assolutamente parlando, è per lo meno così irragionevole come il ridere della scimmia; e di più, è soggetto a reciprocità; giacchè è naturale che l'italiano riesca, e con altrettanta ragione, altrettanto ridicolo agli Spagnuoli. {+Lo spagnuolo ci riesce ridicolo nel modo e per la ragione che ci riesce tale un dialetto dell'italiano. Similmente l'italiano dee riuscire ridicolo agli spagnuoli come un dialetto della lingua spagnuola.} Egli è dunque un vero pregiudizio negl'Italiani il considerar lo spagnuolo come lingua o pronunzia che abbia qualcosa di ridicolo in se, argomentando dall'effetto che essa fa in noi. (2. Dic. 1828.). {{(vedi la pag. 4506.).}}