6. 1829.
[4431,1]
Pitagora ap. Jamblich.
de vit.
Pyth. cap. 18. p. 183. ed. Κiesslingii (editio novissima, la chiama l'Orelli nel 1819.): ᾽Aγαϑòν
oἱ πόνοι∙ αἱ δὲ ἡδοναὶ ἐκ παντὸς τρόπου κακóν.
*
Benissimo:
ma che dire di quella o intelligenza o cieca necessità che ha ordinate così le
cose? e a che pro le fatiche, se il piacere, che è il solo fine possibile, è
sempre male? (6. 1829.).