17. Gennaio 1829.
[4439,2] I forti, i fortunati, sentono e s'interessano per
altrui ἐκ τοῦ περισσοῦ delle loro facoltà e forze: i deboli ed infelici non ne
hanno abbastanza per se medesimi. Il sentimento per altrui non è veramente altro
che un superfluo, un eccesso delle proprie facoltà misurate coi bisogni e colle
occorrenze proprie. (17. Gennaio 1829.)