10. Marzo. - 12. Marzo. 1829.
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Alla p. 4365.
Certo, siccome la letteratura e le scienze greche, la filosofia ec., passando in
italia, furono causa che moltissime parole greche,
appartenenti a tali rami, acquistassero cittadinanza latina, e di là sien
divenute proprietà delle lingue moderne, non solo scritte, ma eziandio parlate;
così anche la religione cristiana: e non dico delle voci tecniche della
teologia, ma di tante altre voci proprie del cristianesimo traspiantate nel
latino, e di là passate nelle lingue moderne (anche non figlie della latina), e
in esse volgarissime d'uso, tanto che molte di loro sono sfiguratissime {(o di forma o di significato)} e appena lasciano
scorgere la loro etimologia: come {(in italiano)}
chiesa, clero, chierico, prete, canonico, vescovo, {papa,} battesimo, battezzare, cresima, eucaristia, catechismo,
paroco, parrocchia, epifania, pentecoste, elemosina (limosina, limosinare ec.),
accidia ec. (10. Marzo. 1829.), angelo, arcangelo, demonio,
diavolo,
4472 patriarca, profeta, profezia, apostolo,
martire, martirio, {martìre, martoro, martoriare ec.,
cattolico, eretico, eresia (resia ec.),} evangelo (vangelo), monaco,
monastico, monasterio, eremo (ermo ec. eremita, romito, romitorio, ec.)
anacoreta, mistero (trasportato anche ad ogni sorta di cose ignote, e fuor della
religione), ec. Molte anche tradotte, come κατανύσσω, κατάνυξις, compungo, compunctio, prese
nel senso morale; πειρασμός tentatio; {
prossimo (ὁ πλησίον, ὁ πέλας) per simile ec., viene anche dal greco per mezzo del
Cristianesimo, quantunque in Forc.
abbia qualcosa di simile in autori pagani.} ed altre tali infinite,
non pur voci, ma frasi e frasario della scrittura
(gran fonte di grecismo al basso latino e alle lingue moderne) o de' padri
greci, passate nelle nostre lingue, e coll'andar del tempo applicate anco a
sensi ed usi affatto profani. (12. Marzo. 1829.).