5. Mag. 1829.
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Alla p.
4493. Nessuna dolce {e nobile ed alta e forte}
illusione può stare senza la grande illusione dell'amor proprio, l'illusione
della stima di se stesso e della speranza. Togliete via questa, tutte le altre
verranno meno immantinente, e potrete conoscere allora che questa {era} il fondamento e la nutrice, per non dir la radice e
la madre di tutte l'altre. - Supponete uno nella più profonda estasi di
sentimento o di entusiasmo: fategli un motto, un gesto solo di spregio, o
ch'egli interpreti come tale; o ponete che qualche cosa gli richiami alla mente
alcun dispregio sofferto altra volta: tutte le illusioni di quel punto
spariscono come un lampo, l'entusiasmo si spegne, la persona resta di ghiaccio.
(5. Mag. 1829.).