27. Mag.
[4517,2] Bollito per bollente. Patito. Indigesto per non
digeribile, e per che non ha digerito.
[4517,3] Umanità degli antichi ec. Vecchi. Cosa lacrimevole,
infame, pur naturalissima, il disprezzo de' vecchi, anche nella società più
polita. Un vecchio (oggi, in italia, almeno) in una
compagnia, è lo spasso, il soggetto de' motteggi di tutta la brigata. Nè solo
disprezzo: trascuranza, non assisterli, non prestar loro quegli uffizi, {quegli aiuti,} il cui commercio è il fine e la causa
della società umana, de' quali i vecchi hanno tanto più necessità che gli altri.
I giovani sono serviti, i vecchi conviene che si servan da se. In una medesima
stanza, se ad una giovane cadrà di mano il fuso, il ventaglio, sarà pronto chi
lo raccolga per lei; se ad una vecchia, a cui il levarsi in piedi, l'incurvarsi,
sarà penoso veramente, la vecchia dovrà raccorselo essa. {+E così ancora in casi di malattie ec. ec.} Spesso
i vecchi, anco in uguaglianza di condizione, hanno ad
4518 aiutare e servire i giovani. E parlo d'aiuti e di servigi
corporali. Ci scandalizziamo di quei Barbari che si fanno servir dalle donne: ma
il fatto nostro è lo stesso, se non peggiore. E viene dallo stesso spietato e
brutale, ma naturale principio, che il forte sia servito, il debole serva.
(27. Mag.).