18. Marzo 1821.
[812,1] In quelle parole che incominciano per s impura, la lingua par che abbia bisogno di un
appoggio avanti la s, ossia avanti la parola. La
lingua francese e la spagnuola amano questo appoggio nelle così fatte parole che
hanno ricevute da' latini o da chicchessia, ovvero formate da loro. E la
spagnuola principalmente che non ha se non pochissime parole cominciate da s impura.
813 (Il Franciosini ne riporta sole 16, e tutte
cominciate da sc con dietro varie vocali). Ora {dovendo dare
alla lingua} questo appoggio di una vocale non si è scelta altra che
la e. Così da sperare gli
spagnuoli hanno fatto esperar, i francesi espérer, da species gli
spagnuoli especie, i francesi espèce, da spiritus gli spagnuoli espiritu i francesi esprit,
da studium gli spagnuoli estudio i francesi estude che poi tolta via
la s hanno fatto étude, da
scribere gli spagnuoli escrivir, gli antichi francesi escrire, da
stomachus
estomago
estomac ec. ec. Tanto è vero che dove la lingua ha
bisogno di un appoggio o gradisce un appoggio per pronunziare una consonante, e
riposarla nella vocale, senza che questa sia determinata, la lingua sceglie
naturalmente e cade e si riposa nella e. E così anche,
come si vede per la detta osservazione, quando questa vocale le ha da servire
come di gradino alla pronunzia di consonanti. L'italia
quanto alla s impura non è stata più delicata dei latini e de'
814 latini. Vero è però che quando la s
impura, sarebbe preceduta da consonante, l'italia per
usanza non naturale, ma gramaticale, artifiziale, acquisita, e particolare sua,
v'interpone la i
{non} la e (in ispirito ec.). Credo però che il contrario
facessero scrivendo i primi italiani. Del resto riferite alla suddetta
osservazione il nostro dire ef
el ec. e non if
il. (18. Marzo 1821.).