21. Maggio 1821.
[1071,1] Un antichissimo significato della parola inter che ordinariamente è preposizione, e in questo
caso sembra essere stata usata avverbialmente, significato non osservato dai
Gramatici nè da' Lessicografi (il Forcellini non ne fa parola alla v. Inter,
benchè citi molti gramatici), fu quello di quasi, mezzo, e simili. Del qual significato resta un
evidente vestigio nelle parole intermorior, intermortuus, mezzo morto,
che anche noi diciamo tramortire, tramortito, e quindi tramortigione, tramortimento. Ora questo antichissimo significato,
dimenticato fino dai gramatici latini, e di cui negli scrittori latini non si
trova, ch'io sappia, altra ricordanza che la sopraddetta, si conservò alla voce
inter, nel latino volgare, sino a passar nella
lingua francese, che nello stessissimo senso l'adopra nella composizione di
alcuni verbi come entr'ouvrir, entrevoir ec. Elle
signifie aussi dans la composition de quelques verbes une action
diminutive,
*
dice l'Alberti della preposizione entre, che è lo stesso che inter. Nè si
creda che questo significato sia rimasto in francese alla detta parola,
solamente in alcuni verbi che questa lingua abbia presi dal latino, già così
composti e formati, e colla detta significazione.
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Giacchè 1. i detti verbi così composti, e col detto senso non si trovano nel
latino, se non ci volessimo tirare il verbo interviso,
che ha veramente un altro significato da quello di voir
imparfaitement ec. dell'entrevoir (v. l'Alberti.).
Sicchè in ogni modo questi verbi non trovandosi negli scrittori latini, si
verrebbero a dimostrar derivati dall'uso latino volgare. 2. La parola entre nel detto senso si trova anche, nella
composizione, unita a parole non latine affatto, come {in}
entre-baillé, mezzo
chiuso, o socchiuso. Laonde
è manifesto che il detto significato passò dall'antichissimo latino al francese,
(certo non per altro mezzo che del volgare latino) come propriamente aderente
alla parola entre, quantunque nella sola composizione.
Si potrebbono anche riferir qua le nostre parole traudire, e travedere, (co' derivati) che
vagliono ingannarsi
nell'udire o nel
vedere, cioè vedere a mezzo,
vedere imperfettamente, come entrevoir, sebbene fissate ad un senso derivativo da questo primo.
(21. Maggio 1821.). {{V. il Du Cange, se ha nulla al
proposito.}}