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9. Giugno 1821.

[1150,3]  Alla p. 1166. Quello che dico de' verbi in tare si deve anche estendere ad altri verbi terminati in altro modo, massimamente in sare per anomalia de' participi o supini da cui derivano; come pulsare (che anticamente, e soprattutto, come nota Quintiliano, presso i Comici, si scrisse anche pultare)  1151 è continuativo di pellere dall'anomalo participio pulsus, e così versare di vertere, ed altri che abbiamo veduto. Voglio però notare che forse pultare creduto lo stesso che pulsare, è contrazione di pulsitare, e diverso originariamente da pulsare quanto è diverso il frequentativo dal continuativo. E quanto a pulsare s'egli sia {propriamente} continuativo o frequentativo, come lo chiamano, vedilo in questo luogo di Cic. (de nat. Deor. 1. c. 41.) cum sine ulla intermissione pulsetur. * Così da responsus o responsum di respondere, viene responsare continuativo.
Num ancillę aut servi tibi
Responsant? eloquere: impune non erit *
.
(Plaut. Menaechm. 4. 2. v. 56. seq.)
Cioè ti sogliono rispondere arrogantemente, non già ti rispondono semplicemente ovvero ti rispondono spesso. E nel significato metaforico di resistere il verbo responsare è parimente continuativo, e così quando significa eccheggiare, che è cosa più continuata del rispondere, {e per nulla frequente,} come ognun vede. (9. Giugno 1821.). {+Così da cessus di cedere viene cessare, il quale chiamano frequentativo, sebbene io non sappia veder cosa più continuata di quella ch'esprime questo verbo.} {{V. p. 2076.}}