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15. Giugno 1821.

[1168,1]  Alla p. 1139. Del che si potrebbono addurre molte prove che lascieremo agli eruditi, contentandoci di questa sola osservazione la quale dimostrerà che al più il ‎‏פ‏‎ ebraico era un p, che talora si aspirava, e somigliante al ϕ de' greci ch'è un p aspirato, come abbiam detto. L'alfabeto Fenicio dal quale derivò l'alfabeto greco, {+e per conseguenza il latino, o derivato dal greco, o dalla medesima fonte del greco,} era lo stesso che il Samaritano, e l'alfabeto Samaritano era l'antico alfabeto ebraico. Ora che l'alfabeto fenicio mancasse della lettera f, o al  1169 più si servisse in sua vece di un p aspirato si dimostra, fra le molte altre prove, {+ed oltre quello che abbiamo detto p. 1139, che il ϕ mancava all'antico alfabeto greco detto Cadmeo o Fenicio;} da questo, che i latini chiamavano, com'è noto, i Cartaginesi originari di Fenicia, Poeni, Poenici, Punici, cioè Fenici, gr. Φοίνικες, servendosi come vedete di un p semplice in luogo di un p aspirato che usavano i greci in questo nome, e della f che vi usiamo noi. E così pure chiamavano non solamente phoeniceum, ma anche poeniceum, e puniceum senza aspirazione, quel colore che i greci chiamavano ϕοινίκεος e per contrazione ϕοινικοῦς. Il che anche può dimostrare che gli antichi latini {(il cui alfabeto derivò pure, come vedemmo, dal Fenicio)} mancavano di un carattere proprio ad esprimere la f, ed anche forse della pronunzia di questa lettera. Ovvero che il ϕ de' greci da' quali essi presero forse i detti nomi (specialmente quelli del detto colore che derivano da ϕοῖνιξ palma), si pronunziava anche come un p semplice. {+V. Forcellini in H. Pontedera p. 14. (leggi assolutamente le sue prime 2 lettere, necessarie a questo mio discorso). I greci stessi scrivevano anticamente ΠΗ per Φ V. Encyclop. in H. p. 215.} (15. Giugno 1821.).