9. Agos. 1821.
[1472,2] Non hanno torto i padri e le madri che amano la vita
metodica, senza varietà, senza
1473 commozioni, senza
troppe fatiche, la pace domestica ec. I loro gusti, le loro inclinazioni possono
ben difendersi, e v'è tanto da dire per la morte come per la vita, dice la Staël. Ma il gran torto {degli educatori} è di volere che ai giovani piaccia
quello che piace alla vecchiezza o alla maturità; che la vita giovanile non
differisca dalla matura; di voler sopprimere la differenza di gusti di desiderii
ec. che la natura invincibile e immutabile ha posta fra l'età de' loro allievi,
e la loro, o {non} volerla riconoscere, o volerne
affatto prescindere; di credere che la gioventù de' loro allievi debba o possa
riuscire essenzialmente, e {quasi} spontaneamente
diversa dalla propria loro, e da quella di tutti i passati presenti e futuri; di
volere che gli ammaestramenti, i comandi, e la forza della necessità suppliscano
all'esperienza ec. (9. Agos. 1821.).