17. Agos. 1821.
[1509,1] Un viso, come ho detto altrove p. 1356, ci par
molte volte bruttissimo per la somiglianza che vi troviamo con un altro brutto,
o di contraggenio per noi, o tenuto per brutto. E si può di leggeri osservare
che tolta l'idea di questa somiglianza, egli non ci parrebbe così brutto; e
forse tal volta quella somiglianza sarà tale che non impedisca a quella
fisonomia di essere regolarissima, malgrado l'irregolarità di quella cui
somiglia. E nondimeno la detta idea ci produce una sensazione dispiacevole nel
vederla, e non la chiameremo mai bella, benchè altri privi di detta idea la
tengano anche universalmente per tale. Così una persona che da fanciulla ci è
parsa brutta, e che siamo avvezzi a considerar come tale, benchè
1510 divenga poi bella, non mai, o non senza difficoltà
potrà piacerci (quando non vi siano altre cause particolari); e forse
massimamente se l'abbiamo sempre veduta crescere e formarsi. Tanto può
l'opinione sull'idea del bello ec. (17. Agos. 1821.). {{V. p. 1521.}}