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1. Sett. 1821.

[1605,2]  Alla p. 1448. Le odierne feste Cristiane son veramente popolari, ma inutili oramai al sentimento, all'entusiasmo, ec. e quindi inutilmente popolari. Il popolo non vi prende parte, se non come la prende agli spettacoli, a' divertimenti ec. anzi alquanto meno, perchè p. e. gli spettacoli teatrali lo possono animare, commuovere, e lasciargli qualche impressione nello spirito; ma dopo le feste Cristiane egli se ne torna a casa col cuore posato, equilibrato, freddo, immoto come prima. Elle non sono dunque più feste nazionali, nè di setta, nè di partito ec.  1606 E di ciò n'è causa tanto il raffreddamento particolare de' sentimenti religiosi, opera sì del tempo in genere, come di questo tempo irreligioso; quanto l'estinzione generale di tutte le facoltà vive negli animi delle nazioni, e l'incapacità odierna de' popoli ad esser commossi e sollevati nello spirito, se non da cose affatto straordinarie. Tra noi specialmente n'è causa ancora il nessun contrasto che incontrano le nostre opinioni religiose, e la nostra religione generalmente, a differenza p. e. dell'Inghilterra, e anche della francia. (1. Sett. 1821.).