14. Sett. 1821.
[1694,2]
Alla p. 1691.
Non parlo della eloquenza, e della sua forza di persuader l'uomo di ciò che
vuole. Ma quante volte, leggendo p. e. un
1695
filosofo, siamo al tutto del suo avviso, e poi leggendone uno contrario, mutiamo
parere, e tornando a leggere il primo, o altro dello stesso sentimento,
ripigliamo la prima opinione. {ec.} Questa è cosa che
accade tutto giorno, o nel leggere o nel discorrere, o si tratti di sentimenti
contrarii, o discordi, o non consentanei in tutto o in parte; ed accade anche
all'uomo riflessivo ed attento e profondo {+e libero nel pensare, cioè non facile
a esser mosso nè solito dar peso all'autorità, ed al parere altrui, di
quelli ch'ei legge, ode ec.}
(14. Sett. 1821.).