[1049,1] Il terzo genere è delle lingue non libere nè per
natura nè in fatto, come la francese. Lingue che vanno necessariamente a
corrompersi. La lingua latina, la cui formazione non le diede un'indole libera
(v. p. 1007. fine. - p. 1008.),
si corruppe con maravigliosa prestezza. Ed osservo nella poetica d'Orazio che a' suoi tempi la novità delle
parole era contrastata agli scrittori latini, come oggi agli italiani da'
pedanti, cosa che io non mi ricordo
1050 mai di aver
notato in nessuno scrittor greco in ordine alla lingua greca (e lo stesso dico
d'ogni altra lingua antica). Al più i gramatici e filologi greci non molto
antichi nè degli ottimi tempi della favella, faranno gli smorfiosi intorno alla
purità dell'Atticismo, e all'escludere questa o quella parola o frase da questo
o quel dialetto, riconoscendola però per greca, e non escludendola dalla
scrittura greca, come fanno i toscani rispetto all'italiana.