[1067,3] 1. Che la sua formazione accadde in tempi
antichissimi, o si vogliano considerare quelli di Omero, o quelli di Pindaro, di Erodoto ec. o
anche quelli di Platone ec. tempi che
sebbene assai colti e civili (dico questi ultimi) anzi il fiore della civiltà
greca, nondimeno conservavano ancora assai di natura. A differenza della lingua
latina formata in un tempo di piena
1068 adulta e
matura, anzi corrotta civiltà, universale nella nella nazione; negli ultimi
tempi di Roma, nella sua decadenza morale, nel tempo
ch'era già cominciata la servitù degli animi romani; nell'ultima epoca dell'antichità.