[1072,1]
Alla p. 362.
Immaginiamoci un pastore primitivo o selvaggio, privo di favella, {o di nomi numerali} che volesse, com'è naturale,
rassegnare la sera il suo gregge. Non potrebbe assolutamente farlo se non in
maniera materialissima; come porre la mattina tutte le pecore in
1073 fila, e misurato o segnato lo spazio che occupano,
riordinarle la sera nello stesso luogo, e così ragguagliarle. Ovvero, che è più
verisimile, raccorre, poniamo caso, tanti sassi quante sono le pecore: il che
fatto, non potrebbe mica ragguagliarle {esattamente}
coi sassi mediante veruna idea di quantità. Perchè non potendo contare nè quelle
nè questi, molto meno potrebbe formare nessun concetto della relazione
scambievole o del ragguaglio di due quantità numeriche determinate: anzi non
conoscerebbe quantità numerica determinata. Converrebbe che si servisse di
un'altra maniera materialissima, come porre da parte prima una pecora ed un
sasso, indi un'altra pecora e un altro sasso, e così di mano sino all'ultima
pecora, e sino all'ultimo sasso. {{V. p. 2186. principio.}}